Belgrado: La Serbia paga il gas russo con le Fiat 500L ?

FIAT SERBIA

Ultimo vertice fra ministri degli Esteri di Serbia e Russia il tema era: l’export di auto costruite a Kragujevac in cambio del passaggio del gasdotto in Serbia

Serbia Russia Fiat 500 in cambio del Gas di mosca

Serbia/Belgrado: Se Voi ci date il gas noi vi diamo la Fiat 500.

Questo potrebbe essere detto in poche parole l’esito del’incontro avuto a Belgrado dal ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov con il serbo Ivica Dacic e con il premier Aleksandar Vucic.

Il dialogo tra Mosca e Belgrado ha toccato molti temi “importanti” del momento e  ovviamente anche quello energetico.

A Belgrado il ministro degli esteri russo Lavrov ha auspicato l’appoggio da parte dell’Unione europea al piano di Mosca di un gasdotto destinato a portare il gas russo in Turchia e nel resto d’Europa attraverso il mar Nero.

Il diplomatico russo ha sottolineato che il progetto del gasdotto – che interessera’ oltre alla Turchia, anche la Grecia, Macedonia, Serbia e Ungheria – il gasdotto  sara’ in grado di garantire energia all’Europa.

south stream gasdotto settentrionale gasprom

Il capo della diplomazia del Cremlino ha espresso forte rammarico per l’abbandono del progetto di gasdotto South Stream, che era previsto attraversasse il territorio serbo, a causa della

«posizione poco costruttiva della comunita’ europea».

Sul piano bilaterale tra Russia e Serbia, Lavrov ha confermato che i due Paesi sono pronti a cooperare a molti progetti legati all’approvvigionamento di gas.

Ivica Dacic ha, precisato che il gasdotto settentrionale (che in questo momento passa per l’Ucraina) è insufficente per la sicurezza energetica dell’Europa:

serve, ha detto, un collegamento meridionale anche perché non ci si può permettere «che questa parte d’Europa rimanga una sorta di intestino cieco».

In cambio del gas russo, Belgrado ha proposto l’esportazione in Russia (senza pagamento di dazi ) del modello Fiat 500L che si costruisce dal settembre 2012 a Kragujevac da parte della Fac (Fiat più Chrysler) Serbia, che dà lavoro a circa tremila persone ed è una delle aziende leader dell’export serbo.

Quell’export,  che continua a ritmi sempre piu’ frenetici verso Mosca anche dopo che l’Ue ha messo in campo le sanzioni economiche contro la Russia a dopo il conflitto in Ucraina.

Bruxelles e’ molto attenta alla politica estera e commerciale di Belgrado visto e considerato che la Serbia ha iniziato le trattative di adesione all’Unione europea.

«Anche a Bruxelles – ha detto Dacic – si sente spesso dire che la Serbia è tra due fuochi, oppure che sta seduta su due sedie».

Costituito un fronte comune per combattere l’immigrazione illegale

«Ma la Serbia – ha subito puntualizzato il ministro degli Esteri – persegue pubblicamente i propri fini.

La Serbia ha il traguardo politico di diventare un Paese membro dell’Ue – ha proseguito Dacic – il che non significa che debba interrompere i rapporti con i Paesi amici e tra questi c’è in prima fila proprio la Russia».

La Russia, tramite il suo ministro degli Esteri, ha ringraziato il presidente serbo Tomislav Nikolic per aver partecipato come ospite alla parata militare sulla Piazza Rossa a Mosca tenutasi il 9 maggio scorso per celebrare il 70esimo anniversario della vittoria sul nazi-fascismo, assieme a un battaglione del Esercito serbo che ha preso parte alla sfilata.

E l’Europa nel frattempo che cosa fa?

Tutti i suoi Paesi membri hanno risposto positivamente all’invito dei ministri degli Esteri di Italia e Austria, Paolo Gentiloni e Sebastian Kurz capofila de “Amici della Serbia” .

Il premier della Serbia, Aleksandar Vučić, ha dichiarato al raduno “Amici della Serbia” a Bruxelles, il 18 maggio, di aver chiesto ai capi della diplomazia del paesi UE di aprire al più presto i capitoli di negoziazione con la Serbia.