La crisi in CARIGE che fine faranno i tuoi risparmi?

carige-crisi-fallimento-bancaLa Banca Carige, acronimo di Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, è un istituto di credito bancario che ha la sede principale a Genova ma presente su tutto il territorio italiano.

La banca CARIGE è una delle banche più antiche al mondo, venne infatti fondata nel 1483 come Monte di Pietà da fra’ Angelo da Chivasso.

La banca è la società più importate del Gruppo Banca Carige, ed è quotata alla Borsa di Milano all’indice FTSE Italia Small Cap.

Attualità: la crisi CARIGE

Già a febbraio del 2018 si parlava già della crisi di questa importante banca italiana ed la crisi era stata poi risolta grazie all’intervento degli azionisti retail di Carige che hanno coperto «una parte importante» della ricapitalizzazione.

Quello di Carige è il «primo caso di una banca in difficoltà che è uscita con le proprie gambe, senza aiuti di Stato», sottolineava allora l’ad.

Anche se, va detto, una parte dell’inoptato dell’aumento è stato rilevato anche da Sga, società controllata dal Tesoro, che oggi è azionista di Carige con quasi il 5,4 per cento.
Tutto questo però non ha salvato l’istituto dalla profonda crisi che lo ha investito e ha coinvolto gli ignari correntisti della Banca stessa.

L’Istituto è infatti coinvolto con MPS, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza e Banca Etruria nello scandalo che ha ridotto sul lastrico migliaia di persone.

Al tempo era appena uscita la notizia della condanna dello storico ex Presidente Berneschi per truffa e riciclaggio per l’indagine partita nel 2013 per una serie di irregolarità e malversazioni durate, secondo gli inquirenti, oltre 20 anni.

Poi arriva la bocciatura di Fitch, che ha ulteriormente tagliato il rating dell’istituto di credito parlando apertamente di “rischio fallimento”, nella seduta di giovedì 11 ottobre 2018 a Piazza Affari il titolo ha perso un ulteriore 6,12%,

Oggi la crisi CARIGE sta avendo delle ripercussioni importanti tanto che si parla di “nazionalizzazione della banca”

Per evitare il fallimento il decreto del governo prevede garanzie e acquisto di azioni. Intanto però spunta il giallo del frontespizio: il provvedimento è datato novembre 2018.. a quanto pare si sapeva tutto.

Il decreto legge per creare un paracadute ed evitare il fallimento della banca Carige, firmato la sera del 8 gennaio dal presidente Sergio Mattarella, può contare su una dote finanziaria complessiva di quattro miliardi di euro. Un tesoretto a disposizione composti da 3 miliardi per fornire la garanzia dello Stato sui bond che l’istituto genovese è autorizzato a emettere per rimpolpare la liquidità messa a rischio dalle recenti vicende societarie che hanno portato al commissariamento il 2 gennaio scorso.

Basterà questo intervento per scongiurare il Fallimento o la Nazionalizzazione della Banca CARIGE?

A poche ore dalla pubblicazione del decreto su Carige l’ipotesi «nazionalizzazione» della banca genovese si prende il centro della scena. A evocarla sono in coro i leader politici del governo, Salvini e Di Maio, in una linea seguita anche dal sottosegretario a Palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti che risponde «sì» a chi gli chiede se la nazionalizzazione sia un’«ipotesi concreta». Opposta la visione di Pietro Modiano, presidente di Carige fino al 4 gennaio quando è diventato con Fabio Innocenzi (ex ad) e Raffaele Lener, secondo il quale l’acquisto dell’istituto da parte dello Stato è «un’ipotesi più che astratta, più che teorica», e comunque «non necessaria».

Visto tutto il Caos che si sta creando intorno a Carige è il caso di cominciare a immaginare di investire i prorpi risparmi all’estero in banche con buon asset finanziario in un paese come la Serbia che gode di una buona stabilità e moltissimi investitori sono attirati dagli ottimi interessi sui conti deposito.

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