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“Italia & Serbia costruire insieme” 19 e 20 Ottobre 2016

BELGRADO, Serbia 19 – 20 ottobre 2016 – ITALY & SERBIA, BUILDING TOGETHER Il 19 e 20 ottobre 2016 a Belgrado l’ICE in collaborazione con: ANCE (Ass.Naz.Costruttori Edili) OICE (Ass. italiana Società ingegneria ed Architettura) la sua omologa serba: ACES (Association of Consulting Engineers of Serbia) ed il supporto dell’Ambasciata d’Italia in Serbia, organizzano a favore del settore delle costruzioni, della progettazione e delle infrastrutture una missione imprenditoriale a Belgrado.

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Qual’e’ il costo del lavoro in Serbia?

Tra i vari paesi balcanici vi sono grosse differenze per quanto riguarda il costo del lavoro. La Slovenia ha manodopera che costa 700 euro lordi (contro un minimo di 2.500 dell’operaio italiano che prende 1.100 euro netti il mese). La Croazia più o meno ha lo stesso costo, la Bosnia sta a 400 euro il mese come la Serbia ma la specializzazione delle maestranze nella Repubblica di Serbia  è la più alta dei Balcani parimenti al salario percepito. Quindi la qualità rapportata al costo del lavoro in Serbia è la migliore in assoluto, per questo aziende come Benetton, Fiat , Swarovsky e moltissime altre hanno deciso di apire in Serbia. Con queste cifre, a parità di fatturato a fine anno, un’impresa con 20 dipendenti che opera in Serbia  ha un miglioramento del MARGINE OPERATIVO di almeno 400.000 euro rispetto l’Italia. Inoltre il paese ha una normativa per gli investimenti stranieri che da grossi vantaggi legati alla posizione geografica strategica, alla possibilità di esportare senza dazi doganali in diversi paesi: Sud-Est europeo, Turchia, USA, Kazakistan Federazione Russa Essere presenti con la tua azienda in Serbia ti dà un vantaggio strategico e ti permette di coprire un mercato che supera gli 800 milioni di abitanti, di godere di un aliquota delle’imposte sull’utile pari 15% e inoltre puoi avere disponibilità di manodopera qualificata e un basso costo del lavoro.

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Nuova Centrale Biogas – La danese Bigadan nè costruirà una a Plandištu

Serbia e Biogas nuova centrale in costruzione. La danese “Bigadan”, che costruisce centrali a biogas in tutto il mondo, è interessata a costruire una struttura a Plandištu, dove potrebbe essere utilizzato come fonte di energia i rifiuti generati dall’industria della carne “Heidelbergensis”. In quell’occasione, i rappresentanti delle due aziende hanno incontrato a Plandištu,il Segretario della provincia delle amministrazioni locali e i funzionari comunali Ognjen B,  la realizzazione del progetto di particolare importanza per la realtà locale. Vladimir Nedeljković, rappresentante di “Bigadana”,  ha dichiarato che  per loro heidelbergensis è molto interessante, perché i rifiuti provenienti dall’industria delle carni provenienti da allevamenti può essere considerata come la migliore fonte di ‘energia per gli impianti di biogas. Il rapresentante Inoltre, ha espresso il sincero desiderio di raggiungere rapidamente gli obbiettivi di cooperazione,  l’azienda ha già costruito 45 centrali a biogas in 15 paesi in tutto il mondo.  

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FMI – Serbia in ripresa economica in forte accellerazione

Serbia: FMI Fondo monetario internazionale, ripresa economica del paese in fase di accelerazione La prospettiva macroeconomica è positiva ma vi sono sempre dei rischi, sia dal punto di vista interno che guardando al contesto estero… La Serbia registra comunque dei risultati positivi e un’accelerazione nella ripresa dell’economia nazionale. E’ questa la valutazione di James Roaf, capo della missione del Fondo monetario internazionale (Fmi) che ha compiuto le ultime revisioni dei conti pubblici di Belgrado. Secondo quanto riporta la stampa locale, Roaf ha osservato che i segnali sono in linea con l’attuazione del programma concordato fra Serbia e Fmi nel febbraio dello scorso anno. Il capomissione ha spiegato che il programma del governo prevede un ulteriore taglio al numero degli impiegati nel settore pubblico. Le ultime tendenze sul fronte dell’occupazione, inoltre, sono incoraggianti e vi è un aumento della fiducia da parte degli investitori e dei mercati.

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Banche Sicure Fuori zona UE – Serbia

Con l’arrivo del Bail In o prelievo forzoso probabilmente sia te che moltissime altre persone si staranno facendo la stessa domanda:   Quali sono le Banche o Istituti Bancari più sicuri?  Devi sapere che IL Bail IN o prelievo forzoso è una norma in vigore solo in Europa gli stati esterni alla zona EU ovvero gli stati confinanti che non fanno parte della comunità Europea non subiscono gli effetti di questo norma “risparmicida” o “furto legalizzato”.   Keywords: Description: Bail in  L’accordo europeo sul bail-in è stato firmato nel giugno del 2013, dopo il salvataggio di Cipro. L’Italia ha recepito a luglio la Direttiva che diventerà operativa dal gennaio del 2016. Per i correntisti la novità sono rilevanti: viene introdotta la “compartecipazione” – nel caso di un dissesto – dei correntisti e degli investitori per pagare parte del debito e quindi evitare il fallimento. Ignazio Visco ha avvisato banchieri e correntisti: le nuove regole «non consentono d’ora in poi il salvataggio di una banca senza un sacrificio significativo da parte dei suoi creditori». Solo in un secondo momento potrà intervenire lo Stato (bail-out). Prelievo forzoso Da alcuni giorni si sente parlare con grande intensità di un nuovo prelievo forzoso sui conti correnti, che ha messo in allarme tutti i risparmiatori d’Italia. E’ una bufala o qualcosa di concreto, sotto sotto, c’è sul serio?Cerchiamo di capirci di più.Molto semplicemente, tutto deriva da un’operazione quasi di routine per il Parlamento italiano, ossia l’approvazione delle Camere delle direttive comunitarie che da Bruxelles vengono inviate agli stati membri dell’organismo sovranazionale per l’adozione all’interno dei singoli sistemi legislativi.Venerdì scorso, all’ordine del giorno la Camera dei deputati ha posto in votazione ben 58 di questi documenti provenienti dalle istituzioni comunitarie, tra cui la direttiva Europea 2014/59/UE diramata dal Parlamento europeo il 15 maggio 2014, la quale “istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento”.Nel provvedimento di cui sopra, viene istituito il ricorso allo strumento del bail-in tra le possibili vie di risoluzione di situazioni di criticità degli enti di credito negli Stati che ovviamente hanno ratificato il documento emanato da Strasburgo. Direttiva europea 2014 59  Attuazione della direttiva 2014/59/UE (Risoluzione crisi enti creditizi) Atto del Governo 209https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00940752.pdf   Devi anche sapere che la Serbia è uno stato moderno in pieno sviluppo. Potresti addirittura considerarla la Cina in Europa, senza però essere in Europa (500 km da Trieste).

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Panama Papers coinvolti ben 35 Paperoni SERBI – Toza Markovic e Agragold nel mirino del fisco

I panama Papers coinvolgono anche diversi paperoni Serbi che si sono mossi fuori dei confini Nazionali. Pechè investire in paradisi fiscali Black List quando puoi investire in sicurezza e guadagnare in paesi white list come la Serbia? In Serbia, operano attualmente ben 37 aziende i cui proprietari sono rimasti coinvolti nei Panama Papers. Panama è considerata una zona off-shore, e in questo momento è al centro del più grande scandalo mondiale “Panama Papers” Ma chi è Ramon Fonseka?  Panama può essere paragonata a un Paradiso Fiscale dove si pagano zero tasse e il signor Ramon Fonseka è stato conosciuto dal grande pubblico quando sono trapelate le informazioni dei dossier della sua compagnia che gestiva le informazioni di oltre 3.000.000 di documenti che coinvolgono quasi tutti gli stati del mondo. Il materiale compromettente è stato raccolto dallo studio legale in oltre 40 anni di lavoro. In Serbia ben 28 titolari d’azienda hanno completamente nascosto la propria identità attraverso l’uso di prestanomi e fiduciari messi a disposizione della società di Panama. Altre aziende, oltre agli imprenditori sono presenti in zona Off-Shore e anche nell’isola di Cipro che ancora oggi è considerata poco sicura per gli investimenti. Diversi Imprenditori Serbi sono rimasti coinvolti. Alcuni di essi sono noti al pubblico e in chiaro conflitto con la legge.

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La SERBIA e’ un paese stabile con una economia in crescita

In questi ultimi anni la Serbia ha dimostrato una grande stabilità Anche se l’esportazione di beni e servizi durante la prima metà del 2014 ha continuato a crescere in termini di euro con tassi a doppia cifra, l’economia in Serbia ha subito una contrazione; questo dopo che si è assistito ad una crescita trainata dalle esportazioni durante lo scorso anno. Le importazioni nel 2014 sono difatti rimaste limitate a causa della debolezza della domanda interna, mentre gli investimenti diretti stranieri sono cresciuti leggermente in termini assoluti rispetto all’anno precedente, attestandosi su valori che restano tuttavia lontani dai livelli pre crisi. Le pesanti alluvioni della scorsa primavera hanno colpito l’agricoltura e danneggiato i trasporti e, in particolare, le infrastrutture energetiche, compromettendo inevitabilmente la crescita nel breve periodo. In seguito a tali eventi, diventa difficile pensare di continuare a restringere il disavanzo commerciale, visto il potenziale probabilmente inferiore delle esportazioni agricole e la forte necessità di importare energia. Per quanto riguarda le spinte inflazionistiche invece, esse sono diminuite sia quest’anno che l’anno scorso. Si tratta di un effetto dovuto sicuramente ad una domanda più debole, ma anche alle conseguenze di una buona annata in agricoltura lo scorso anno, alla diminuzione dei prezzi globali delle merci ed alla relativa stabilità del dinaro nella gran parte del 2013 e 2014. L’inflazione annuale ha rallentato fino al 2.1% nel luglio del 2014, livello al di sotto della fascia inferiore fissata come obiettivo dalla Banca Nazionale (di 4+/-1.5%).

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La delocalizzazione delle imprese italiane

Quante aziende Italiane hanno delocalizzato in Serbia? Moltissime aziende grandi e piccole a causa della crisi e delle tasse e dei costi di gestione esistenti in Italia sono andate a fare fortuna e hanno delocalizzato le loro produzioni in Serbia. Qui noi ve ne elencheremo alcune perchè la mappa è molto più ampia Da Fiat a Benetton, passando per Geox e Magneti Marelli. Ecco una mappa approssimativa delle attività spostate all’estero da alcuni grandi gruppi italiani ed esteri  

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2016 Italia sommersa dalle Tasse nella UE siamo i Primi per pressione Fiscale

L’Italia può vantare un grande primato siamo il primo paese per tassazione. Le tasse hanno raggiunto livelli incredibili! Che dovresti fare per salvarti? Vieni in Serbia e investi in uno stato con tassazione al 15% sugli utili. In Italia invece un’impresa italiana paga ogni anno il 64,8% dei profitti in tasse e contributi, perde 269 ore per gli adempimenti fiscali e spende 7.559 euro, per essere “in regola”. Qual’è il risultato? l’Italia è prima per l’imposizione fiscale e ultima nell’indice della libertà fiscale misurato dal Centro Studi Impresalavoro. La graduatoria stilata dal centro studi riguarda 29 paesi europei, classificati in base a sei indicatori: procedure ed ore per pagare le tasse (Italia sestultima), total tax rate su imprese (ultima) e famiglie (sestultima), costo per pagare le tasse (ultima), pressione fiscale sul PIL (la settima peggiore), variazione della pressione fiscale dal 2000 al 2014 (quartultima). Lo vederebbe anche un cieco, i due indicatori peggiori per l’Italia sono il total tax rate sulle imprese, che misura la quota di profitti che una media azienda paga ogni anno allo stato sotto forma di tasse e contributi sociali, il costo per pagare le tasse, e poi per non farsi mancare nulla una sorta di tassa sulle tasse rappresentata dai costi delle procedure, e per finire il tempo necessario e relativo costo del personale, sostenuto sempre da una media azienda, per essere in regola con il Fisco.

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Embargo con la Russia ecco la soluzione…

Embargo con la Russia inesistente se produci in Serbia. Embargo Russia – Video puntata di Ballarò perchè le aziende italiane investono in Serbia? In questo periodo molte aziende italiane sono in grandi difficoltà per esportare i loro prodotti verso la Russia. Molte di queste sono state colpite dall’Embargo ai loro prodotti Formaggi e salami, moda etc… ma esiste una soluzione? Certo che esiste… ed è perfettamente Legale e se desideri capire come guarda questa intervista al Ministro dell’economia della Serbia. Embargo Russia la Serbia non aderisce produrre… di investireinserbia Bene ora che hai visto il video non desideri conoscere meglio come fare? Scrivici subito ti risponderemo entro 24 ore Fill out my online form. Use Wufoo templates to make your own HTML forms.

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