31 gennaio 2016 Geox apre anche nella zona Franca di Vranje in Serbia
Il colosso della Calzatura trevigiano Geox ha deciso di delocalizzare e allargare la propria produzione anche nel comune di Vranje in Serbia
La news è che presto in Serbia nella zona Franca di Vranje si apriranno nuovi stabilimenti di produzione.
Gia il 4 settembre del 2014 il sindaco di Vranje, Zoran Antic e un rappresentante della famosa azienda italiana Geox avevano sottoscritto la consegna delle opere realizzate per la costruzione dell’insediamento produttivo.
L’opera di livellamento del terreno per permise l’inizio e la costruzione degli stabilimenti nella Free Zone/zona franca, aveva interessato una area di 50.000m² su di una superficie complessiva di ben 60.571m².
Ricordiamo che all’epoca la città di Vranje e il gruppo Geox, con quell’atto hanno concluso uno dei passi più importanti per questa delocalizzazione.
Grazie a quella firma si è potuto procedere e andare avanti nell’accordo quadro del progetto di delocalizzazione e insediamento stipulati con la Repubblica di Serbia.
L’accordo prevede diritti e doveri in materia di investimenti, inclusa la costruzione di un impianto di produzione a Vranje da parte della Geox.
La città di Vranje e Geox nell’agosto del 2012 avevano concluso il contratto di alienazione del terreno edificabile di proprietà pubblica senza indennizzo.
Il piano previsto nell’accordo sottoscritto con il Governo e il comune di Vranje è quello di assumere 1.250 lavoratori.
Per questa delocalizzazione produttiva sul territorio della Repubblica di Serbia e le assunzioni che ne conseguono sono previsti notevoli benefici fiscali per la Geox.
L’inaugurazione del nuovo stabilimento della Geox, è stato già concordato per il 31 gennaio, mentre il marchio DitreItalia ha già concordato che dovrebbe assumere nella zona oltre 400 dipendenti.
L’area che questi due colossi produttivi del made in Italy occuperanno in passato era destinata all’addestramento militare.
La zona franca di Vranje dispone di un terreno che si estende su 114 ettari e che le due società di Treviso, hanno occupato per 33 ettari in accordo con il ministero della difesa serbo.
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