Da qualche tempo la giacenza media presso i conti correnti in Italia sopra i 5 mila euro è soggetta al fisco. Per evitare questo esborso si può investire all’estero dove le coperture sono sane assicurate e dove il rischio Bail In è inesistente.
Gianni Italiano e correntista ci scrive:
Salve ho un conto corrente presso un importante istituto bancario italiano.
Ho ricevuto un avviso che mi annuncia un aumento del canone annuale del conto corrente di quasi il doppio dell’importo.
L’aumento è motivato dal tipo di conto corrente (molto vecchio), ma soprattutto, inspiegabilmente, dalla giacenza di liquido che ho sul conto.
La giacenza è dovuta al fatto che non nutro la minima fiducia nell’affidabilità di tutti i tipi di investimento che mi presentano.
Mi viene proposto di aprire un diverso tipo di conto corrente, ma il vero problema è nella liquidità. Cosa posso fare? Cambio banca?
Se Gianni si riferisce al bollo statale di 34,20 euro che è stato introdotto dal 2011 con il Decreto Monti (Legge N.201/2011) sui conti correnti che hanno una giacenza media superiore a 5000 euro, tutte le banche devono ovviamente trattenere l’imposta (che avviene tra le altre cose su base trimestrale).
In qualche caso, però, la banca può decidere, per una propria politica commerciale promozionale, di accollarsi l’imposta. Da ciò il primo consiglio: per i correntisti che vogliono un conto meno costoso di quello che hanno, la sola via è cercare sul mercato, informandosi delle condizioni attualmente in vigore nei diversi istituti.
Il quadro delle offerte è sempre diverso perché le banche si fanno continua concorrenza, e la cosa più importante per il cliente è partire dai servizi di cui ha bisogno per fare le sue valutazioni.
Se pensa di poter fare tutte le operazioni online, troverà in questa categoria di banche soluzioni vantaggiose. Per chi non rinuncia al rapporto personale con lo sportello la scelta si riduce ovviamente alle banche facilmente raggiungibili.
Quanto alla sfiducia nell’affidabilità degli investimenti proposti, e suppongo che Gianni alluda a prodotti specifici della banca stessa che non capisce bene e di cui diffida, ecco il secondo suggerimento. Il mio consiglio e: faccia da sé,
- Investendo in titoli di stato se sono convenienti
- Aprendo un conto conto deposito in un paese senza rischio Bail In come al Serbia presso gli Istituti Bancari o Agenzie con licenza
- Investa il suo danaro attraverso consulenti finanziari in paesi dove il rischio Bail IN è inesistente fuori UE e dove i criteri di solvibilità e assicurativi coprono i rischi dell’investimento e dove le rendite possono anche superare il 10.5% annuo