L’export della Serbia verso la Russia va a Gonfie Vele.
Complice un Embargo “idiota” che ha penalizzato le aziende italiane che esportavano
verso la Russia e che oggi si ritrovano a fare i conti con le frontiere delle a Russia chiuse ai loro prodotti.
La Serbia e altri Paesi (Israele incluso) non hanno perso tempo e hanno colto la palla al balzo.
Infatti stanno esportando derrate alimentari verso la Russia.
Vucic il primo ministro della repubblica di Serbia durante il suo viaggio in Russia ha dichiarato:
“La Serbia è grata alla Russia per il suo costante supporto nei consessi delle Nazioni Unite, dell’Unesco e in tutti gli altri dove essa prova a tutelare la sua integrità territoriale ma ha anche un suo spirito amante della libertà”
così ha esortato il primo ministro serbo Aleksandar Vucic prima del suo incontro a Mosca con il presidente russo Vladimir Putin.
Vucic ha anche espresso la speranza di un rapido sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due paesi.
Putin dal canto suo nell’accogliere la delegazione serba nella residenza di Novo Ogarjovo ha espresso soddisfazione per la cooperazione economica tra i due paesi anche se ha sottolineato “l’economia mondiale non è in buono stato.”
Il presidente russo ha valutato positivamente la dinamica nella fornitura di prodotti alimentari dalla serbia alla Russia e ha evidenziato che nonostante il rallentamento dell’economia globale l’interscambio tra i due paesi cresce.
“L’export agricolo serbo verso la Russia è cresciuto del 40%: è un ottimo segnale”
ha detto Putin, sottolineando che Belgrado e Mosca hanno molti altri punti di mutuo interesse.
Il primo ministro serbo ha comunicato che negli incontri riservati si è discusso dell’export delle auto FAS prodotte in Serbia verso la Russia, dell’acquisto di armi russe, di infrastrutture.
Ai giornalisti il primo ministro Vucic ha dichiarato di non sentire ulteriori pressioni per quanto riguarda l’introduzione di sanzioni alla Russia
“Lo sanno tutti, è davvero difficile fare qualcosa di simile. Ci hanno provato al momento della firma degli Accordi di Brussels e hanno capito che è senza senso”.
Il primo ministro serbo ha ricordato un episodio prima della firma degli Accordi di Brussels:
“Quando mi hanno minacciato di distruggere la mia carriera ho detto a Dacic di non firmare nulla mentre dormivo per tre ore. Allora hanno capito che è meglio non fare alcuna pressione”
ha detto Vucic, ha poi aggiunto che nel mondo tutti dicono la stessa cosa, che gli Stati Uniti vogliono buoni rapporti con la Russia e la Russia afferma che la Serbia è sulla strada europea.
“Come uomo e come politico ripeto a tutti le stesse cose. Per questo la parola serba è rispettata”.
E tu che aspetti a aprire una azienda nel settore agroalimentare in Serbia per poi vendere i tuoi prodotti in Russia?